Si chiama ‘Sherpa’ lo yacht arrivato ieri al porto. Partiva da Castellamare di Stabia ed è stato realizzato da Arcadia Yachts. A vedere questo scafo – la cui particolarità è un open space di 65 metri ricavato nel pozzetto – c’erano il sindaco Massimo Seri, quello di Senigallia e quindi anche il presidente degli industriali Mauro Papalini. Ed il perché è semplice: perché dietro a questa azione promozionale c’è un’importante realtà cittadina e cioè la società ‘Timone group’, azienda guidata da Luigi Gambelli e dal suo socio Paolo Moresco. Il Timone group che ora ha una società anche in Germania è uno degli storici dealer del gruppo Azimut ma nel porto di Fano effettua anche rimessaggio di imbarcazioni e quindi anche il completamento degli allestimenti degli scafi.
“Direi che quest’anno siamo andati molto bene – dice Luigi Gambelli – perché abbiamo venduto in totale una trentina di imbarcazioni, l’ultima un 27 metri di Azimut proprio qualche giorno fa. Il Covid ha mosso il mercato in maniera molto positiva e nella nostra azienda, tra diretti e indiretti lavorano una cinquantina di persone”. Gambelli, che è senigalliese, guarda il porto e dice: “Qui sotto c’è un metro e mezzo d’acqua e occorre stare attenti quando si esce. Per fortuna all’imboccatura i motopesca hanno tracciato un solco per cui si prende il mare abbastanza bene. Se ci intessa l’area di Marina Group? Assolutamente no perché avevo i pantoloni corti quando abbiamo venduto. E tutti ci dicevano che avremmo rimesso dei soldi. Acquistare? Neanche per idea”.
Presente il sindaco Massimo Seri che sulla questione porto sta puntando i riflettori. Ma con lui si sta muovendo anche il vicepresidente della Regione Mirco Carloni. Il problema è cercare di disincagliare “questa struttura che è importantissima per la città”.
E proprio Massimo Seri ha incontrato negli ultimi tempi alcuni importanti imprenditori che si sono detti disponibili ad entrare nel capitale della Marina dei Cesari. Non fa nomi Massimo Seri ma parla «di società e gruppi molto importanti».
Il problema è riuscire a capire quali sono le intenzioni di Alberto Cazziol che è titolare della struttura attraverso una piramide della società. Non più di una decina di giorni fa aveva convocato l’assemblea dei soci di Marina dei Cesari e di Darsena dei Cesari. Ma il tutto è stato poi rinviato.